Page 37 - Fantasilandia
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“Scusa, hai ragione sei tu il più veloce” sentenziò Adadì.

              “Ma no, lo sanno tutti che il più veloce tra i due sei tu!” rispose Scindibù.
              “Bah è vero, ma tu sei così muscoloso!”.

              “Vuoi dire che non sono abbastanza veloce perché sono troppo musco-
           loso?”.
              “No, semplicemente che sono più veloce di te!”.

              “Ma allora vuoi davvero una lezione?”.
              “E chi me la darebbe la lezione, tu ah, ah, ah! Sto tremando dalla paura!”

              “Brutto folletto ti faccio vedere io!” e in men che non si dica ripresero ad
           azzuffarsi.

              Francesco si allontanò ridendo, erano davvero due folletti dispettosi e
           voltandosi verso le fate disse “Andiamo fatine, meglio cominciare la discesa

           verso Loren i due monelli ci seguiranno!”.
              Così fu, i due folletti si accorsero quasi subito che gli amici si stavano al-

           lontanando e guardandosi negli occhi gli corsero dietro.
              “Siete davvero monelli, guardando voi mi sento un angelo!” gli disse Fran-

           cesco sorridendo.
              Tutti risero e canticchiando si diressero verso la casa di Loren.

              Cominciava a fare buio e anche freddino, Francesco teneva stretta la
           sfera di Baba Yoga domandandosi come avrebbe fatto a convincere Loren

           dell’esistenza di Fantasilandia e, d’improvviso, una sensazione di calore lo
           avvolse completamente, come se qualcuno lo avesse coperto con un man-
           tello. Non sentì più freddo e il suo cuore si riempì di gioia e di coraggio:

           Baba Yoga era con lui.


                                                        Loren




              Arrivarono alla casetta sul lago. Il sole era quasi del tutto tramontato e
           dalla casa s’intravedeva una luce fioca, quasi fosse accesa solo una can-

           dela.
              Francesco suonò.

              La donna che aprì la porta era molto bella, con i capelli neri , la pelle color
           pesca e la bocca rosa pallido. I suoi occhi erano grandi, ma tristi.

              “Buona sera signora, mi scusi se la disturbo, credo di essermi perso e
           ho tanto freddo, potrebbe aiutarmi?”.

              Loren lo guardò con tenerezza “Da dove vieni, piccolo, sei tutto sporco …




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