Page 26 - Fantasilandia
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Le pareti dai colori cangianti riflettevano la luce esterna che filtrava dai
tetti, sembrava di essere caduti dentro un arcobaleno.
Francesco s’incamminò verso un camino spento e, a un tratto, un deli-
cato profumo lo inebriò al punto che tutta la rabbia cominciò a svanire e si
sentì improvvisamente tranquillo.
“Ho creato io quest’atmosfera” gli disse la maga sorridendo “è triste
quello che è successo alla Fenice, ma sappi che ognuno deve compiere il
proprio destino e, lei, il suo, lo conosceva già. Adesso siediti e dimmi perché
sei qui”.
Francesco si accomodò su una poltrona a forma di foglia sulla quale spro-
fondò piacevolmente. Era stupito nel vedere quanto fosse normale
l’aspetto di quella maga; sembrava una qualunque vecchietta dai capelli
grigi e gli occhi azzurri.
“Sono qui perché molti personaggi della fantasia stanno scomparendo, i
miei amici abatua sono rimasti in pochi e anche gli unicorno sono scom-
parsi … non capiamo cosa stia succedendo!”
La maga rise di gusto. La sua bocca sdentata incuteva un po’ di timore.
“Che mi venga un colpo! Un ragazzo che vede gli abatua dopo tutto que-
sto tempo! Aurora ha visto ben oltre le apparenze, caro ragazzo, ci vuole
molta fantasia per vedere gli abatua!”.
“Non saprei” rispose Francesco abbassando lo sguardo “ma di certo mi
dispiacerebbe se sparissero del tutto. Siamo amici da tanto tempo! Tu puoi
aiutarci?”.
“So bene cosa succede, caro ragazzo, Tortorì dovrebbe smetterla di fare
il capo stazione e occuparsi un po’ di più di Fantasilandia! Le cose non sono
come una volta e spero che il peggio non sia già avvenuto”
“Cosa vuoi dire?” chiese Francesco con aria preoccupata.
“Vieni con me!” affermò Baba Yoga sollevandolo da terra come una
piuma.
“Fantastico! Stiamo volando” esclamò Francesco in un momento di eu-
foria.
Baba Yoga lo fece entrare in una stanza illuminata da piccole candeline
colorate e gli chiese di osservare uno schermo gigante fissato su una delle
quattro pareti proprio di fronte a lui.
“Dà lì vedremo tante cose figliolo” gli disse indicando lo schermo.
Francesco rimase un po’ confuso, si sarebbe aspettato di vedere una
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