Page 22 - Fantasilandia
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senza che potesse controllarla.

              “Dobbiamo proseguire” affermò.
              I suoi amici lo guardarono attoniti.

              Gli occhi di Francesco s’illuminarono, il suo volto giovane e fresco assunse
           le sembianze di un vecchio saggio, mentre un vento mite e fresco lo avvolse
           in un abbraccio rassicurante.

              “Dobbiamo proseguire” ripeté.
              Tortorì, forse solo in quel momento ebbe la certezza che quel bambino

           sarebbe stato la loro salvezza e con aria sicura, esclamò “Sentito amici?
           Andiamo avanti!”.





                                                     La Maga




              S’inoltrarono nel bosco buio.
              Il tetro canto dei gufi li accompagnava ad ogni passo, mentre i rami degli

           alberi cadevano penzolanti sul terreno che sembrava bruciato dal fuoco; il
           cielo nero e cupo pareva, invece, preavvisare un cattivo presagio e dovet-

           tero procedere con molta lentezza sul terreno accidentato.
              Le insidie sembravano dietro l’angolo e, invece, dopo qualche chilometro

           arrivarono a un dirupo, di fronte a loro il vuoto e oltre, una valle sulla quale
           era adagiata una casetta, sopra di essa due lune.
              “Siamo arrivati” sussurrò Tortorì “è la valle delle due lune, ora tocca a te

           Francesco”

              “Come farò a raggiungere quel luogo?” chiese il bambino con la voce
           rotta dall’emozione.
              “La Fenice volerà sino alla valle, ma dovrete essere veloci o l’uccello re-

           sterà intrappolato tra il reale e l’immaginario, ove noi non possiamo so-
           pravvivere. Lì troverai la maga e le chiederai aiuto, ma ricorda che solo lei

           potrà riportarti indietro, quindi gioca bene le tue carte!”.
              Tortorì gli mise al collo un ciondolo, lo stesso che Aurora gli aveva conse-

           gnato prima della partenza “Con questo Baba Yoga ti riconoscerà” gli disse.
              Francesco si avvicinò alla Fenice e salì sul suo dorso, le sue mani erano

           sudate ma sentiva che Aurora era con lui, percepiva la sua presenza.
              “Quando arriverai alla casa bussa tre volte, poi una volta e poi due volte,

           Baba Yoga ti aprirà e poi … torna presto amico mio!” Tortorì lo abbracciò




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