Page 16 - Fantasilandia
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qui per aiutarvi. So chi può risolvere questo mistero”.

              Ricominciò il mormorio che Tortorì zittì subito con il solo gesto della
           mano.

              Aurora si sedette sull’erba e invitò tutti a fare altrettanto.
              La luce che emanava era sempre più forte, nonostante ciò si riusciva
           chiaramente a scorgere il suo viso angelico.

              “C’è una persona che vive al di là del bosco, tra il reale e l’immaginario,
           nella valle delle due lune: si chiama Baba Yoga. E’ una maga che è soprav-

           vissuta a tutti i cambiamenti di Fantasilandia ed è l’unica che può aiutarci”.
              Tortorì ascoltò silenziosamente, comprendeva le buone intenzioni della

           fanciulla,  ma  sapeva  anche  che  raggiungere  Baba  Yoga  sarebbe  stato
           molto pericoloso e nessuno mai era tornato dalla valle delle due lune, un

           luogo nel quale, loro, non potevano sopravvivere.
              Aurora ascoltò il pensiero dello gnomo e voltandosi verso di lui annuì “So

           bene cosa pensi Tortorì, ma nessuno è tornato mai dalla valle delle due lune
           perché non c’è mai stato un bambino. Oggi c’è Francesco ed è lui l’unica

           speranza che abbiamo!”.
              Francesco si sentì chiamato in causa, ma la cosa non gli fece per niente

           piacere; non aveva nessuna voglia di intraprendere un viaggio pericoloso.
           Il suo compito era solo quello di portare un messaggio e poi tornare a casa

           “aveva ancora molti compiti da fare!” pensò allontanandosi da Tortorì.
              Lo gnomo, invece, lo trattenne e con lo sguardo pieno di speranza gli
           disse “Aurora ha ragione, Francesco, tu sei la nostra unica speranza”.

              Nel frattempo tutti i personaggi di Fantasilandia cominciarono a sussur-

           rare: “Si devi aiutarci, aiutaci per favore!”.
              Il bambino sentiva quelle frasi rimbombare nella sua mente, quasi voles-
           sero ipnotizzarlo, era confuso, chiese di allontanarsi per riflettere un po’,

           cadde sul manto erboso e si addormentò esausto.
              Passarono delle ore prima che Francesco fosse risvegliato dal cinguettio

           degli uccelli che volavano sopra di lui, esibendosi in una danza acrobatica.
              Si accorse di trovarsi disteso su un letto di piume che lo sollevavano ma-

           gicamente e tutt’intorno la folla era svanita, mentre delle pareti di cielo az-
           zurro lo circondavano.

              Che meravigliosa sensazione!
              Questo mondo nel quale si trovava era davvero magico, se solo fosse

           stato più coraggioso!




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