Page 40 - Azzurra
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S’incamminò e giunse al villaio.
La vita del caivo taglialegna aumentò l’angoscia delle
persone per la paura che quti derminava in loro. Gli
abitanti erano deboli per reagire o per difendersi ed egli
parlò con il cuore.
“Se le vostre case sono ditrue, la colpa è solo mia! Io ri-
costruirò, da solo, tue le vostre abitazioni! Userò il legno
che ho accumulato durante quei tagli indiscriminati.
Poi pianterò germogli sui versanti del monte, seminerò
grano e pianterò ortai. Il villaio sarà più accogliente
di prima. Le farfalle voleranno e gli uccelli cingue-
ranno, felici di vivere in un posto così bello!”.
Gli abitanti erano sorpri nel sentirlo parlare in tal
modo. Si guardarono l’un l’altro e gli uomini risposero:
“Non lavorerai da solo! Anche noi caricheremo sulle nostre
spalle i legni, segheremo, pialleremo, incolleremo...”
E le donne: “Noi semineremo e pianteremo. Insieme ri-
costruiremo il villaio... il NOSTRO villaio!”.
Il cane e l’asinella, nascosti per bene, erano rimasti ad
ascoltare le parole del taglialegna e comprero che qual-
cosa aveva modiicato la sua turpe natura, che un mira-
colo si era realizzato.
Uscirono dal nascondiglio e piano piano si avvicinarono
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