Page 43 - Azzurra
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                  vano in cielo. Nuno riusciva a capire da dove sorgero

                  e dove cadero, tanto erano immensi, e ciascuno diceva


                  la sua. Soltanto i bambini, nella loro spontaneità, avevano

                  ragione: “Vengono dalla Luna!”, affermavano in coro.


                    Molti visitatori vennero ad ammirare l’insolito villag-


                  gio, alcuni vollero soiornarvi per qualche tempo e tui

                  chiedevano quale nome ave quel luogo cosi meravi-


                  glioso.

                    E ciascun abitante rispondeva: “Il nome del villaio è


                  “AZZURRA”, in ricordo della giovane che, un tempo, qui


                  è viuta... perché solo grazie a lei... noi ci siamo ancora!”

                    La giovane, dalla lontana Luna, guardò il suo villaio


                  ricostruirsi a poco a poco. Lo vide risorgere allo splendore,

                  così come l’Araba Fenice rinasce, più bella che mai, dalle


                  sue ste ceneri.


                    Cibandosi di polvere di stelle e schee di luce, sufficienti

                  per la sua natura astrale, rimase lì per molto tempo. Ai-


                  duamente controllò che le cime del suo capello rtero

                  ate nel teeno e pazientemente aspò che gli alberi


                  piantati sul monte avero le radici cosi robuste da tener


                  da sole le pari a ridoo del villaio.

                    Parono molte ni di luna piena, tanto che lei di-


                  venne una splendida donna. I suoi capelli crebbero più




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