Page 24 - Azzurra
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                  lui, percuere l’asinella perché, per la stanchezza accu-

                  mulata durante la giornata di lavoro, camminava ada-


                  gio.

                    Sentì uiolare, guaire, ragliare... Avvertì un baere d’ali


                  di uccelli in fuga, un ululato di lupi, un baere di zoc-


                  coli.

                    Ae che l’uomo caivo si addormente pronda-


                  mente ed entrò nella stalla.

                    Il cane era alquanto malandato perché foe in condi-


                  zione di tenere la guardia. A malapena emise una suono


                  quasi simile ad un abbaio. L’asinella era chinata sulle sue

                  zampe ferite e non riusciva ad alzare il capo.


                    Die loro: “Non teme! Poo guarire le vostre ferite.”

                    Impose le mani prima sul corpo del cane, poi su quello


                  dell’asinella. Entrambi orbirono la sua energia e le fe-


                  rite si rimarginarono, la voce divenne chiara e pente. Si

                  alzarono ritemprati.


                    “Chi sei, bella fanciulla?”, chie il cane.

                    “Sono Azzua e vivo nella campagna poco lontana da


                  qui. Ho il pere di guarire le ferite e di sentire suoni che


                  altri uomini non poono udire. Ho udito voci di se-

                  renza provenire da voi animali e i lamenti della Tea.


                  Sono venuta qui per capire cosa succede”.




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