Page 26 - Azzurra
P. 26










                  lupi, con un po felpato, si avvicinarono.

                    Azzua, benché la madre le ave insegnato ad amare


                  tui gli animali, predatori compri, ebbe timore nel ve-

                  dere quei feroci animali.


                    “Non aver paura di noi. Noi cacciamo gli animali per


                  sfamarci, ubbidendo così alle lei della Natura... ma non

                  nutriamo alcun odio nei loro cononti. Noi inve ab-


                  biamo paura di quell’uomo. Avvertiamo il suo odio in-

                  commensurabile e incontenibile.”


                    “Chi è là?”, urlò una voce disumana. Quel parlare ani-


                  malco, quel brusio concitato, aveva dtato il tagliale-

                  gna.


                    Tui gli animali fuirono a... zampe levate. Fuì anche

                  Azzua che, coendo all’impazzata, impigliò i capelli


                  in un albero. Un capello azzuo rimase incastrato tra


                  due rami i e una foglia lo nascose.

                    Mentre tui scaavano il taglialegna scagliò la sua rab-


                  bia sul povero cane.

                    “Buono a nulla!” , sentenziò, “Non sai fare neanche la


                  guardia! Qui c’è stato qualcuno!”. Colpì con una pedata il


                  muso del cane. l denti vibrarono, gli occhi si aannarono

                  le orchie rintronarono.


                    “La proima volta che si avvicina qualcuno alla ca-




                                                                                   Azzurra  -  pag. 17
   21   22   23   24   25   26   27   28   29   30   31