Page 27 - Azzurra
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                  panna, mordilo. Hai capito?

                    Azzannalo con tui i tuoi denti!”. Ma nella mente del


                  cane non vi era alcuna intenzione di addentare la buona

                  Azzua.


                    La giovina non si era allontanata di molto: il suo


                  pensiero era o sui problemi che gli animali le avevano

                  ternato.


                    Si sede su un tronco, ciò che rimaneva di un orido

                  albero, e ripre ato.


                    Un debole guaito le colpì le orchie, una richita d’aiuto


                  le scoe la mente.

                    Tomò indiro: il cane aveva bisogno di lei, della sua


                  energia.

                    Al maino succivo, gli animali erano vispi, forti e vi-


                  gorosi, pronti ad intraprendere il lavoro... come se nulla


                  foe loro accaduto, come se nun bastone e nun calcio

                  li ave colpiti.


                    Il taglialegna ne fu molto sorpro ed un pensiero ma-

                  levolo gli balenò per la mente: “Non li ho colpiti con suffi-


                  ciente forza. Vedranno stasera!”.


                    Benché ogni sera li bastone con sempre maior vigore,

                  gli animali si alzavano al maino seguente con sempre


                  maiore vitalità: l’energia di Azzua, che man mano




                                                                                   Azzurra  -  pag. 18
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