Page 12 - Francesca
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disperati.
Vagavano tra i campi, chiamandola per
nome, senza trovarla. E lei, pur non veden-
doli, sentiva nella sua anima lo sconforto
che provavano, come se i pensieri di cia-
scuno di loro fossero legati da un filo
d’amore.
Passarono molti giorni.
Iris contava l’inizio e la fine di ciascuna
giornata dal mutare dei colori della luce
che, dalla finestra in alto, entrava nella
stanza: dal rosa dell’alba al giallo intenso
del tramonto, dal blu della sera all’argento
delle notti di luna piena o al nero profondo
di quelle senza luna.
Ogni giorno il re le portava personal-
mente da mangiare e ogni volta le chie-
deva se avesse cambiato idea, se final-
mente volesse sposarlo, ma lei, nonostante
la sofferenza, ogni volta rifiutava.
«Io ottengo sempre ciò che voglio!», de-
cretò il re.
Venne il giorno in cui il re la informò
della morte dei suoi genitori.
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