Page 17 - Francesca
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Iris viveva in una prigione dorata. Pas-
          seggiava per ore nel giardino, tra gli splen-

          didi  fiori  che  i  suoi  servi  coltivavano

          alacremente per lei, rendendoli grandi e
          rigogliosi. Per ore osservava la ferrea di-

          sciplina che regolava la limitrofia dei loro

          colori e della loro disposizione e che ren-
          deva le aiuole come soggetti di un quadro.

            Ma  la  bellezza  costruita  del  giardino
          non  le  suscitava  gioia  alcuna!  Non  pro-

          vava più quel sentimento che le nasceva

          spontaneo  quando  vedeva  sbocciare  un
          fiore in un campo e si rendeva conto che

          in  ogni  sua  fase  erano  stati  rispettati  i

          ritmi della Natura.
            In quel giardino artefatto era come se -

          così come lei - anche la Natura si fosse sot-

          tomessa al re e soggiacesse ai suoi ordini,
          dandosi nuove ed imprevedibili regole: gli

          iris  fiorivano  in  ogni  periodo  dell'anno,

          non soltanto in primavera, come fossero
          preda di una strana malìa.

            Ella, tuttavia, non riusciva a compren-

          derne l’arcano motivo anche perché non
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