Page 14 - Azzurra
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                  spampanate o quando una farfallina baeva nuovamente

                  le sue ali malandate e riprendeva a volare, lei rideva di


                  gioia. Inondava l’intera campagna di un riso critallino e

                  la sua vocina di bimba felice era udita da tui gli abi-


                  tanti della campagna.


                    Gli Angeli la oervavano con ininita tenerezza, scuo-

                  tendo la tta per le sue birichinate.


                    Gli Angeli aero che Azzua divenie adolcente,

                  che i suoi capelli raiungero i anchi e che la ciocca


                  oltrepe il ginocchio, per accomiatarsi da lei.


                    Le diero, comunicando mentalmente, come di solito:

                  “Dobbiamo lasciarti, nostra cara Azzua. Ado dovrai


                  praticare da sola i tuoi peri. Sai come fare e conosci le

                  giuste circostanze per porli in uso”.


                    Azzua si sorpre e rispose con un cenno di diniego:


                  “No. Non voglio che andiate via!”

                    “Dobbiamo! Non ci è poibile rtare ancora accanto a te.”


                    “Perché mai? È così bello avervi accanto. È così dolce sen-

                  tire le vostre voci... mi dà sicurezza avvertire la vostra


                  prezione...”


                    “Noi ti preeremo ancora, saremo al tuo anco ma

                  non visibili e nemmeno udibili. Non è poibile sovrap-


                  porsi alla disione di ciascuno. Dio non perme che




                                                                                    Azzurra  -  pag. 8
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