Page 2 - SicilianaEneide
P. 2
Naturalmente, non ho eseguito una traduzione alla lettera dell’operaPippo Nasca
Premessa dell’Opera
Rileggendo l’Eneide, chissà per quale arcano motivo mi è venuta
l’idea di riscriverla in vernacolo.
Ancora mi chiedo cosa mi abbia spinto ad affrontare questo lavoro,
che nessuno mi ha mai richiesto e che, forse nulla aggiunge all’opera di
Virgilio; anzi, sicuramente, ne sarà di gran lunga più riduttiva ed infe-
riore per stile, contenuto, arte e…tutto, dal momento che non ho pretese
di essere un Letterato.
Pur non trovando risposte certe alla mia interrogazione, di certo posso
dire che l’amore che nutro per il mondo classico, accoppiato a quello
per il dialetto vernacolo siciliano, è stata una delle leve a spingermi a
tanto, non escludendo la buona opportunità che il fatto mi consentiva di
occupare una parte del mio tempo di pensionato nulla facente e libero
da impegni di lavoro.
di Virgilio, ma ho semplicemente seguito quest’ultima come un cano-
vaccio, inserendo di tanto in tanto qualche sporadica mia considerazione
su quelle vicende e e non omettendo, a volte, qualche altra considera-
zione su recenti situazioni politiche.
Il tutto così, per svago, passatempo, amore per un mondo antico che
mi sarebbe piaciuto vivere ed anche per un poco di… civetteria.
Spero, solamente, con la mia fatica, di poter suscitare in chi legge, il
desiderio di conoscere l’originale storia di Virgilio (magari in latino!)
ed il mondo classico in essa rappresentato, che è alla base della nostra
cultura italiana ed anche europea. In tal modo avrò sicuramente contri-
buito alla divulgazione della nostra antica civiltà e cultura.
Spero inoltre che la rilettura in vernacolo di cotanta opera, da me rie-
laborata, serva a lasciare un piccolo e modesto ricordo di me presso co-
loro che mi hanno conosciuto e stimato.