Page 53 - Francesca
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mati.
            Il cerchio di luce ambrata delle candele

          e  delle  torce,  rendeva  enormi  le  sagome

          mummificate  e  quel  riflesso  li  moltipli-
          cava. Una moltitudine di occhi spenti sem-

          bravano fissarla.

            Salì una scala di gradini sbrecciati e fu
          in cima alla torre.

            La serratura emise un cigolio sepolcrale
          e la porta di legno si aprì.

            Attese che terminasse il clangore delle

          serrature e dei chiavistelli che la rinchiu-
          devano dentro, per sedersi a terra in un

          angolo  nascosto,  sperando  che  la  paura

          scomparisse. Invece la paura divenne an-
          goscia.

            In quel momento, sola, provò l’inesplica-

          bile terrore del vuoto e percepì la cortina,
          quasi palpabile, del fosco silenzio.

            Una luce color porpora, punteggiata da

          riflessi iridati, penetrava dalla finestra in
          alto.

            Cantò una nenia con una voce dolcissima

          e  melodiosa,  così  come  era  solita  fare
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