Page 23 - Francesca
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Ogni giorno andava a caccia e, da buon
          tiratore com'era, rientrava al castello con

          le bisacce stracolme di cacciagione… ma

          non ne mangiava neanche una: uccideva
          solo per il piacere di togliere la vita!

            «Datele ai cani!» Ordinava alla servitù.

            E  le  prede  che  non  costituivano  nutri-
          mento per le altre bestie, divenivano tap-

          peti      di      pelliccia,         oppure          finivano
          impagliate o imbalsamate, come lugubre

          decorazione di corridoi e saloni.

            Così come odiava gli animali era crudele
          e spietato anche con gli uomini.

            La sua nomea aveva destato una note-

          vole quantità di leggende popolari che lo
          descrivevano  come  un  essere  mostruoso,

          talvolta con la testa di biscia, talvolta con

          il corpo viscido, talvolta in grado di tra-
          sformarsi in un licantropo nelle notti di

          luna piena.

            Invece esteriormente appariva come il
          più affascinante tra gli uomini: aveva gli

          occhi di un blu intenso, come il mare di

          notte, il sorriso incantevole e inafferrabile,
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