IMPARARE A VEDERE: L'OSSERVAZIONE

   Per chi si cimenta nei lavoro di copia dal vero della figura umana, la prima cosa da fare è imparare a vederla.
   Con il tempo l'allievo deve imparare a guardare con crescente interesse i modelli da riprodurre e se stesso. Non solo la propria immagine riflessa nello specchio, ma tutto ciò che l'occhio riesce a cogliere: le mani, i piedi, le gambe, le braccia. Via via che l'osservazione, che normalmente avviene in maniera distratta e inconscia, diventa più puntuale e cosciente, l'allievo sviluppa la capacità di vedere il proprio corpo, nei particolari e con una percezione più analitica, considerandone anche le proporzioni, i volumi, le dimensioni. Non soltanto rispetto a sé, ma anche in relazione a chi gli è vicino, per approfondire e capire le differenze somatiche che rendono ciascuno unico e diverso dagli altri.
   In questo processo di apprendimento la memoria ha un ruolo sostanziale: dopo averla fissata con le sue sfumature espressive è infatti nella memoria che sarà possibile ritrovare l'immagine, come un fotogramma ormai impresso, anche se la realtà è mutata.
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COME SI STA SEDUTI

   I laboratori dei licei artistici e degli istituti d'arte sono generalmente attrezzati per lo studio della figura, con tutto ciò che serve per la creazione di immagini dal vero.
   II laboratorio del primo biennio dei licei artistici ha in dotazione un numero sufficiente di cavalletti studiati per sostenere in verticale delle tavolette di compensato adatte a contenere un foglio di carta da disegno 50x70 cm fissato con delle puntine. Il laboratorio è in genere anche dotato di riproduzioni in gesso di statue greche, romane, rinascimentali e più moderne, rappresentanti teste, busti, particolari della figura umana. Questi calchi sono muniti di piedistalli di diversa altezza per sorreggerli al livello voluto. Alcune scuole sono dotate delle luci necessarie per illuminare il modello, per un corretto studio del chiaroscuro, o di aperture che permettono la giusta diffusione di luce.
   Il cavalletto su cui si disegna non deve nascondere il modello. La luce deve venire da sinistra affinché la mano non proietti l'ombra portata sul disegno che si sta eseguendo. A ogni particolare posizione del cavalletto corrisponde una posizione della sedia: se il cavalletto è concepito per disegnare da seduti, la seggiola avrà un'altezza tale da permettere di stare seduti nel modo più comodo possibile. Lo sgabello senza spalliera permette al corpo di flettersi all'indietro per guardare il proprio lavoro da una maggiore distanza.
   Nel secondo biennio il laboratorio dei licei artistici è attrezzato per eseguire elaborati della figura intera e del nudo dal vero, con la collaborazione di modelle e modelli assunti per le pose. Oltre ai modelli dal vivo, i laboratori sono forniti di calchi in gesso di grandezza naturale, raffiguranti statue intere classiche. Generalmente il laboratorio del secondo biennio è fornito di cavalletti diversi da quelli usati nel primo biennio: sono cavalletti concepiti per disegnare in piedi e per contenere una tavoletta con un foglio 70x100 cm. Spesso, infatti, per favorire lo studio della figura intera viene preferita la dimensione di foglio più grande, anche se molti sono gli insegnanti e gli alunni che preferirebbero quella più piccola. In questo caso bisogna trovare da soli la giusta soluzione. Si suggerisce a chi inizia questo tipo di studio di fornirsi di un'assicella, anche di medie dimensioni, da appoggiare sulle gambe ed eventualmente a un tavolo, per avere una posizione corretta nel caso in cui si desideri continuare lo studio a casa o durante il tempo libero.
COME SI STA DAVANTI AL MODELLO

   Prima di mettersi a disegnare bisogna porre il modello a una distanza dall'occhio pari ad almeno tre volte la sua dimensione massima. L'errore più comune deriva infatti dal mettersi troppo vicino al modello, tanto da non poterlo abbracciare agevolmente in tutta la sua estensione, in un unico sguardo, come occorre fare per evitare una visione deformata del soggetto da ritrarre.
   Nel caso in cui, invece, si voglia davvero creare un'immagine alterata, occorre stare molto vicino al modello: si avrà un effetto prospettico molto convesso, simile a quello ottenuto con l'obiettivo grandangolare di una fotocamera.
   Il cavalletto non deve nascondere alcuna parte del modello. Se il cavalletto è del tipo adatto al disegno in piedi, lo si ponga sul fianco destro perché in questo modo il disegno e l'immagine da riprodurre si possono vedere insieme e controllai con un semplice movimento della testa.
   L'asse di legno su cui si lavora deve essere inclinata in modo tale che la vista vi cada perpendicolarmente. Il corpo, disegnando, va tenuto dritto: mai appoggiare il petto o i gomiti contro la tavoletta. I movimenti del corpo dovrebbero essere limitati a quelli della testa e della mano, e occorre evitare di girare il foglio su cui si disegna.